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Christian Campbell
Christian Campbell

La Notte Della Cometa (1984) (1)



La notte della cometa. Il romanzo di Dino Campana è un romanzo-verità dello scrittore italiano Sebastiano Vassalli pubblicato nel 1984 a Torino dalla casa editrice Einaudi sulla vita del poeta Dino Campana. È stato tradotto in inglese e tedesco.[1]




La notte della cometa (1984) (1)


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Perduta la madre, le due sorelle newyorkesi Regina e Samantha sono abbandonate a sé stesse, anche nelle feste natalizie, sia dal padre militare, sia dalla sua seconda moglie, la quale si è recata con una folla di curiosi ad assistere al passaggio della cometa. Le due ragazze si consolano come possono: Regina, la maggiore, trascorrendo la notte con un amico nella cabina in cui lavora come operatore cinematografico, Samantha rifugiandosi per protesta in un capannone. L'indomani hanno la sorpresa di svegliarsi in una New York deserta: dei cittadini, polverizzati dal passaggio della cometa, rimangono a giacere per le strade solo abbigliamenti e calzature. Ma per i quartieri abbandonati si aggirano "zombi" contaminati, assetati - per sopravvivere - di sangue umano. Le due ragazze vagano per la città, entrano nei negozi deserti, fanno man bassa di quanto trovano e corrono assurde avventure, finché si imbattono in Hector, un giovane sopravvissuto non contaminato, alla ricerca dei familiari, il quale promette di tornare non appena li abbia ritrovati. Nel frattempo le due sventurate vengono rapite dagli addetti a un laboratorio sotterraneo, che - parzialmente contaminati - mirano a servirsi del sangue delle due sorelle per una completa trasfusione che li salvi. Con l'aiuto del ricomparso Hector le due riescono a liberarsi, distruggendo il laboratorio, e danno inizio a una "nuova civiltà".


Sarà che per i romanzi e gli autori che abbiamo amato e ci hanno formato è come per le canzoni della giovinezza, sempre le più belle, a prescindere, ma di Sebastiano Vassalli - quarant'anni dopo averlo letto e incontrato la prima volta, La notte della cometa , 1984 - noi continuiamo a pensare che sia uno dei più grandi narratori italiani. Nel podio del nostro canone. Per noi pari a Dostoevskij. Ogni comparazione è un velleitario, sciocco e presuntuoso azzardo. Peraltro inutile.


Che l'astrum di Cesare sia detto Idalium rinvia a un monte di Cipro caro a Venere e, dunque, forse per influsso di V. Ecl. 9. 47: Dionaei ...Caesaris astrum (Dione è madre di Venere), alle origini della gens Iulia. Della stella di Cesare parla anche Orazio (Carm. 1. 12. 46-48: micat inter omnes / Iulium sidus velut inter ignes / luna minores): Orazio, però, sta pensando ad Augusto stesso129, oppure allude alla cometa che risplendette in cielo per sette giorni dopo la morte di Cesare, nel corso dello svolgimento dei giochi in onore di Venere Genitrice, organizzati nel settembre del 44 a.C. da Ottaviano nel collegium istituito da Cesare stesso due anni prima del suo assassinio130. La cometa venne considerata quale sede della sua anima, accolta fra gli dèi immortali131: Properzio sapeva bene che la menzione del Iulium sidus sarebbe stata molto gradita al principe: infatti Plinio (Nat. 2. 94) nel parlare della cometa ci fa sapere che Augusto l'aveva ritenuta come un segno straordinariamente propizio per i suoi destini; a stare a Serv.auct. ad Verg. A. 8. 681: ipse vero Augustus in honorem patris stellam in galea coepit habere depictam. 041b061a72


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